INFO
Dal 26 ottobre al 21 novembre, 2024
Vernissage: Sabato 26 e Domenica 27 Ottobre dalle 18:00 alle 21:30
Von Buren Contemporary
Via Giulia 13
00186 Rome
DARK NECESSITY
mostra personale di
MATTIA BARBALACO
Testo critico: Anna Gasperini
Curatrice e organizzazione: Michele von Büren
Von Buren Contemporary è fiera di presentare DARK NECESSITY, la mostra personale del giovane artista calabrese Mattia Barbalaco.
Atmosfere paludose, dense di tinte brune e dettagli enigmatici: questa è la dimensione in cui vagano le figure rappresentate da Barbalaco. Le pose dei protagonisti delle opere, che passano dalla tensione all’abbandono, dall’espressività alla rassegnazione, fanno pensare a dei burattini che, guidati dalle mani dell’artista, si muovono all’interno di un teatro dalle scenografie oniriche e intricate.
I rimandi simbolici ed espressionisti del giovane pittore, uniti ad uno stile naturalistico e virtuosistico dal punto di vista formale, creano un cortocircuito che apre un varco tra realtà e inconscio.
Nelle opere di Barbalaco ricorrono rimandi alla psicanalisi, con costanti accenni al mondo dell’inconscio, che emergono da dettagli sparpagliati e inaspettati. È inoltre presente un interesse per le teorie junghiane, in particolare per il processo di individuazione, che riguarda il complicato passaggio dalla pubertà all’età adulta, un viaggio spirituale ricco di simboli e insidie che ogni essere umano deve compiere per giungere all’individuazione del sé.
I riferimenti artistici sono molteplici, dal realismo magico al simbolismo, fino all’importante influenza dell’espressionismo e dell’immaginario di artisti come Otto Dix e Paula Rego, dalle immagini intense e disturbanti. Sono inoltre presenti suggestioni teatrali derivanti dalla passata esperienza di burattinaio dell’artista.
Mattia Barbalaco nasce a Vibo Valentia nel 1999. Nel 2018 si trasferisce a Roma, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti, e consegue il diploma di Pittura con il massimo dei voti. Nel 2022 ha presentato le sue prime due mostre personali, presso la galleria Blu Gallery di Bologna.
Ufficio stampa
Alessandra Lenzi | [email protected]
Tel: (+39) 320 5621416
DARK NECESSITY
Atmosfere paludose, dense di tinte brune e dettagli enigmatici: questa è la dimensione in cui vagano le figure rappresentate da Barbalaco. Le pose dei protagonisti delle opere, che passano dalla tensione all’abbandono, dall’espressività alla rassegnazione, fanno pensare a dei burattini che, guidati dalle mani dell’artista, si muovono all’interno di un teatro dalle scenografie oniriche e intricate.
I rimandi simbolici ed espressionisti del giovane pittore, uniti ad uno stile naturalistico e virtuosistico dal punto di vista formale, creano un cortocircuito che apre un varco tra realtà e inconscio.
L’immaterialità dello spirito è resa tangibile dalle pennellate, divenendo palpabile, densa e inquietante. L’artista coglie nelle sue opere sfumature dell’animo umano che risiedono nelle zone più ombrose della mente, obbligando l’osservatore a confrontarsi con ciò che nel quotidiano si cerca di rendere invisibile e silenzioso. Emblematica, in questo senso, è l’immagine dei bronzi di Riace che riemergono dagli abissi dopo secoli di oblio, ritrovandosi al cospetto dell’umanità contemporanea, che reagisce alla scoperta in modi disparati. Gli indifferenti sembrano notare a malapena l’arrivo delle sculture, essendo dediti ad attività elementari e consumistiche, simboleggiate dal gesto di nutrirsi. Altri sembrano spaesati e profondamente turbati dall’idea di doversi confrontare con ciò che per lunghi anni era rimasto immobile nelle profondità del mare, comodamente lontano dalla coscienza: ciò li porta a sprofondare nella sabbia, rimanendo ancorati al proprio torpore. Sono poche le figure che osservano l’evento con autentico interesse: si tratta di coloro che possiedono uno slancio creativo, un trasporto reale nei confronti dell’arte, antagonista dell’apatia indotta dal capitalismo moderno.
Nelle opere di Barbalaco ricorrono rimandi alla psicanalisi, con costanti accenni al mondo dell’inconscio, che emergono da dettagli sparpagliati e inaspettati. È inoltre presente un interesse per le teorie junghiane, in particolare per il processo di individuazione, che riguarda il complicato passaggio dalla pubertà all’età adulta, un viaggio spirituale ricco di simboli e insidie che ogni essere umano deve compiere per giungere all’individuazione del sé.
Sono numerosi i riferimenti artistici, che vanno dal realismo magico al simbolismo, con un’importante influenza dell’espressionismo e dell’immaginario di artisti come Otto Dix e Paula Rego, dalle immagini intense e disturbanti. Sono inoltre presenti suggestioni teatrali derivanti dalla passata esperienza di burattinaio dell’artista.
Le opere di Barbalaco sono un fregio della vita che indaga l’umanità in senso individuale e universale al tempo stesso, scardinando i confini tra il quotidiano e l’inconscio, tra il visibile e il non visibile.
Anna Gasperini