INFO
Dal 16 maggio al 12 giugno 2024
Vernissage: Giovedì 16 e Venerdì 17 maggio, 18:00 – 21:30
Von Buren Contemporary
Via Giulia 13
00186 Rome
Von Buren Contemporary presenta
ARCADIA
mostra personale di
VITTORIO IAVAZZO
Testo critico: Anna Gasperini
Curatrice e organizzazione: Michele von Büren
Von Buren Contemporary è fiera di presentare Arcadia, la mostra personale del giovane scultore napoletano Vittorio Iavazzo.
L’Arcadia, antica regione greca del Peloponneso, è divenuta nell’immaginario collettivo un luogo senza tempo, simbolo di un mondo idilliaco e distante, dove a regnare non è il caos, ma la natura e i paesaggi bucolici. Vittorio Iavazzo attinge all’iconografia antica e mitologica adattandola al mondo contemporaneo; l’immagine ideale e romantica dell’Arcadia non rappresenta una via di fuga dalla realtà, quanto un elemento simbolico, una guida invisibile, un luogo ideale da rendere visibile attraverso l’arte.
Le opere dell’artista – che vanno dalla scultura, alla pittura ed al disegno – ritraggono figure mitologiche che tracciano un percorso allegorico, un viaggio interiore che va dalla perdita alla rinascita. Apollo e Dafne aprono il tragitto, colti nel momento più drammatico, quando ormai la ninfa, pur di non essere posseduta dal Dio, si trasforma in alloro, lasciando un rametto tra le mani di lui.
Per le sculture, l’artista sperimenta tecniche diverse, unendo l’uso della carta pesta a quello di materiali che riportano all’immaginario del mondo classico. Le sculture di Apollo e Dafne sono trattate con ossidi che danno alle opere un aspetto antico, simile a quello dei bronzi di San Casciano, usurati dal tempo e dagli agenti atmosferici. Marte e Atena, invece, sono realizzati con l’unione di carta e polvere di terracotta, tecnica che riconduce all’aspetto materico degli antichi vasi greci.
I dipinti esposti, in continuità con il viaggio pensato dall’artista, sono popolati da figure che emergono dal mondo ideale dell’Arcadia, come ninfe, fauni e divinità pagane. Anche nella realizzazione dei quadri Iavazzo sperimenta materiali come il caffè e l’ossido di rame, volti a dare alle immagini un’aura di antichità.
Vittorio Iavazzo è nato a Napoli nel 1991. Si è laureato in Illustrazione all’Accademia di Belle Arti di Napoli nel 2014 e poi ha completato il biennio in Arte Grafica. Ha realizzato installazioni per scenografie teatrali, campagne pubblicitarie ed eventi religiosi ed esposto in gallerie e musei di tutta Italia, ottenendo sempre più riconoscimenti per la maestria tecnica e la connessione emotiva delle sue opere realizzate principalmente in cartapesta e resine ecologiche.
Ufficio stampa
Alessandra Lenzi | [email protected]
Tel: (+39) 320 5621416
ARCADIA
L’Arcadia, antica regione greca del Peloponneso, è divenuta nell’immaginario collettivo un luogo senza tempo, simbolo di un mondo idilliaco e distante, dove a regnare non è il caos, ma la natura e i paesaggi bucolici.
Vittorio Iavazzo attinge all’iconografia antica e mitologica adattandola al mondo contemporaneo; l’immagine ideale e romantica dell’Arcadia non rappresenta una via di fuga dalla realtà, quanto un elemento simbolico, una guida invisibile, un luogo ideale da rendere visibile attraverso l’arte.
Le opere dell’artista ritraggono figure mitologiche che tracciano un percorso allegorico, un viaggio interiore che va dalla perdita alla rinascita. Apollo e Dafne aprono il tragitto, colti nel momento più drammatico, quando ormai la ninfa, pur di non essere posseduta dal Dio, si trasforma in alloro, lasciando un rametto tra le mani di lui.
La perdita, tuttavia, non è intesa come conclusione, ma come principio di un percorso spirituale che porterà ad un cambiamento necessario, suggerito dai cerchi su cui poggiano le figure, elementi instabili che rendono inevitabile la ricerca di equilibrio e movimento, come ruote che conducono al domani.
L’emblematico tragitto tracciato da Iavazzo si conclude con una rinascita, rappresentata da figure allegoriche come la Venere che risorge dalle acque, che dopo aver esplorato gli abissi può finalmente esporsi alla luce del sole.
Per le sculture, l’artista sperimenta tecniche diverse, unendo l’uso della carta pesta a quello di materiali che riportano all’immaginario del mondo classico. Le sculture di Apollo e Dafne sono trattate con ossidi che danno alle opere un aspetto antico, simile a quello dei bronzi di San Casciano, usurati dal tempo e dagli agenti atmosferici.
Marte e Atena sono realizzati con l’unione di carta e polvere di terracotta, tecnica che riconduce all’aspetto materico degli antichi vasi greci.
I dipinti esposti, in continuità con il viaggio pensato dall’artista, sono popolati da figure che emergono dal mondo ideale dell’Arcadia, come ninfe, fauni e divinità pagane. Anche nella realizzazione dei quadri Iavazzo sperimenta materiali come il caffè e l’ossido di rame, volti a dare alle immagini un’aura di antichità.
Arcadia è un pellegrinaggio attraverso un mondo interiore, una rappresentazione teatrale silenziosa e colma di codici da decifrare attraverso lo sguardo e l’intuito.
Anna Gasperini