INFO
Muta Poesia, mostra personale di Alessio Deli.
29 maggio – 29 giugno 2022
Von Buren Contemporary
Via Giulia 13
Alessio Deli ci conduce con le sue opere in una dimensione antica ed eterea, che affonda le sue radici nell’arte rinascimentale, da lui attentamente studiata e rivisitata in chiave moderna. Le sue muse sono figure femminili dal volto distante e diafano, caratterizzate da un mistero intangibile che riporta alla mente le donne scolpite da Francesco Laurana, dotate di una grazia quasi ultraterrena.
La bellezza ideale delle opere di Deli contrasta con il mondo contemporaneo che le circonda, ricco di difficoltà e contraddizioni, e queste sembrano osservare noi umani da un luogo distante ed enigmatico, che fa presagire un senso di rinascita. Come nelle opere di Botticelli, gli elementi naturali costellano le figure di Deli, sottolineando il loro legame con la natura e i suoi frutti, simbolo di vita e rinnovamento.
L’opera dell’artista in passato è stata caratterizzata dell’utilizzo di materiali di recupero. Nella sua ricerca attuale, specialmente nella mostra Muta poesia, ad essere recuperato non è più il materiale ma l’immaginario antico, che l’artista rielabora dandogli una nuova vita. Il rapporto tra tradizione e contemporaneo è presente anche nelle tecniche con le quali l’artista si esprime. Le sculture in bronzo sono affiancate da opere in ceramica, realizzate seguendo i passaggi usati dai Della Robbia nella terracotta policroma invetriata.
Sono in mostra anche le opere su carta che rappresentano gli studi preparatori delle opere esposte. Conclude il percorso espositivo una serie di fotografie lavorate da Deli con delle ruggini, tecnica che ne esalta l’impalpabilità̀ ma contemporaneamente rende tangibile il senso del tempo che agisce sulla materia; e tre scatti inediti delle sue opere fatte dal fotografo Pierluigi Di Pietro, che collabora da diversi anni con Michelangelo Pistoletto.
Inoltre è stato studiato con la gallerista e curatrice della mostra, Michele von Büren, un ‘quaderno d’artista’ che riporta, come in un taccuino ottocentesco o sketchbook, appunti, schizzi e poesie che hanno accompagnato l’artista durante l’iter della mostra, dalla concezione alla fruizione. Disponibile in sole 50 copie firmate e numerate dell’artista, ogni libro porterà l’intervento artistico diretto e unico di Deli.
Alessio Deli è nato a Marino, in provincia di Roma, nel 1981. Dopo gli studi all’Istituto d’Arte di Marino si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Carrara dove si è specializzato in scultura. Successivamente si abilita all’insegnamento delle Discipline Plastiche presso l’Accademia di Belle Arti a Roma. Fra le tante mostre citiamo la personale museale KORAI Incipit Memoria a Palazzo Valentini di Roma nel 2019, la partecipazione alla mostra Da Giotto a Pasolini al Museo di Palazzo Doebbing di Sutri nel 2020, e la personale Anthropocene al MacS (Museo d’Arte Contemporanea Sicilia) di Catania nel 2021.
Le opere di Deli sono collocate in prestigiose collezioni sia pubbliche che private in Italia e all’estero, fra le quali il MacS, Catania; la Raccolta Civica d’Arte Contemporanea di Palazzo Simoni Fè, Brescia; il Museo Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona di Rende, Cosenza; la Galleria Nazionale della Calabria, Cosenza; il Palazzo Municipale San Quirico d’Orcia, Siena; l’Antico Collegio Martino Filetico, Città di Ferentino; l’Università degli Studi “La Sapienza” Roma; la Nuova Chiesa S. Pietro Apostolo, Cosenza; ed il Parco Porporati, Torino. Questa mostra è stata appositamente pensata per il nuovo spazio della galleria in Via Giulia 13 e il suo cambio di nome, passando da RvB Arts a Von Buren Contemporary, in quanto Alessio Deli è un’artista fondante della scuderia della galleria.
Ufficio stampa Alessandra Lenzi | [email protected] Tel: (+39) 320 5621416
Muta Poesia
La pittura è una poesia muta, e la poesia è una pittura cieca e l’una e l’altra vanno imitando la natura quanto è possibile alle loro potenze…
Leonardo da Vinci
Muta poesia prosegue la ricerca artistica iniziata da Alessio Deli con Incipit Memoria nel 2019: la poetica del recupero non investe più il materiale abbandonato e quindi riciclato, bensì la memoria.
Muovendo dal principio estetico oraziano dell’ut pictura poësis e passando per il trattato di Leonardo sulla pittura in cui esso è riaffermato, Muta poesia ribadisce il legame tra l’Ars pictoria e l’Ars poetica, la loro capacità di generare immagini nella mente dell’osservatore e di raccontare una historia.
Un mondo distante affiora nel presente, la classicità trova una nuova dimensione e nuove forme pur rimanendo sul sentiero tracciato dai principi di armonia e proporzione, propri dell’arte greco-romana quanto di quella rinascimentale, humus in cui le radici stilistiche di Deli affondano.
Dialoghi tra attualità e passato prendono vita. Identità storico-artistiche ormai antiche vengono traghettate nel contemporaneo e chiamate a vivere il nostro tempo. Dal vecchio nasce qualcosa di nuovo. Echi della statuaria classica e di prototipi rinascimentali abitano le opere di Deli: la lezione pittorica di Botticelli, i busti del Verrocchio, Jacopo della Quercia e Francesco Laurana vestono gli abiti della citazione ma non della sterile ripetitività. L’arte del passato viene studiata e rivisitata dall’artista che, in un gioco di simultaneità, genera nuovi racconti di quella muta poesia insita nella natura umana, abitante oggi di un mondo diafano, frammentato, che ha smarrito la strada della storia, forse la sua identità, certamente le sue origini.
“In un tempo”, come si presentano in natura, le molteplici parti che compongono un corpo vengono mostrate e restituite all’osservatore come un’essenza unica, eterea, antica. La bellezza delle armoniche proporzioni viene recuperata, un senso di grazia e quiete pervade le sculture di Alessio Deli e le pone in evidente antitesi con il mondo contemporaneo, con le sue contraddizioni e il suo disorientamento. È un invito a meditare sui tempi presenti in relazione a quel che è storia, quindi memoria; è un invito, inoltre, a guardare alla Natura: da essa sono tratti alcuni brani che, assurti a simbolo di vita e rinnovamento, si integrano e dialogano con la controparte umana, declamando silenziosamente un senso di rinascita o di buon auspicio, come nel caso della Venus After Botticelli, nata durante il lockdown.
L’artista mette in atto un processo di ritrovamento e attualizzazione di quel senso della misura e di equilibrio, guida e ideale artistico dei Maestri del passato. Lo sguardo alla tradizione si estende fino ad investire anche l’aspetto pratico, propriamente tecnico, del fare arte: rimarcando il ruolo fondamentale della manualità dell’artista vengono rilette in chiave contemporanea l’importanza del disegno nella preparazione e studio di un’opera, il bronzo come materiale plastico, il procedimento dei Della Robbia per l’invetriatura policroma delle terrecotte.
La memoria che Deli intende recuperare consente a una determinata idea di identità culturale di continuare a vivere la vita precedente e, al contempo, di diventare altra cosa da quel che era prima: un’antica presenza che permane nel tempo ma dal tempo stesso corrosa nella sua materialità.
Le ruggini, impiegate da Deli come medium artistico per le sue fotografie, con fare impalpabile lasciano intravedere brani del passato che, nel suo sopravvivere, traghetta verso i tempi più recenti antiche mute poesie.
Marta Spanò